Guida essenziale su come proteggere tuo figlio in modo preventivo.
Nessuno è immune al bullismo. Questo genere di dinamica che fa la sua comparsa generalmente a scuola assume diverse forme e ha ricadute sul benessere psicologico anche a lungo termine.
Questo vale particolarmente per la vittima (ansia, depressione) ma anche per chi assiste ad episodi del genere e non agisce.
1. Cos’è il bullismo?
Il bullismo viene definito come un’azione di prevaricazione intenzionale e sistematica (fisica o psicologica), all’interno di un contesto (singolo o di gruppo) in cui vi sia una asimmetria di potere.
Vi è atto di bullismo quindi se:
1) Il bullo è in una posizione di potere (fisico, psicologico o di supporto da parte di un gruppo) superiore alla vittima
2) L’azione è perseguita, e talvolta ideata in precedenza, con l’intento esplicito di creare danno e/o umiliare la vittima.
3) L’azione è continuativa e si inquadra in una dinamica i cui processi non mutano nella sostanza.
Facile comprendere come, così definito, il bullismo sia una dinamica che non riguarda solo i bambini, ma in forme adattate all’età e al contesto, anche gli adulti.
Non a caso, le considerazioni relative all’utilità di un percorso di arti marziali, difesa personale o sport da combattimento come prevenzione al bullismo valgono anche per gli adulti.
2. Gli effetti del bullismo nel lungo termine
Tanto più una dinamica di bullismo dura nel tempo, tanto più essa segna la vittima e il bullo.
Il bullo verrà rafforzato nella sua incapacità di gestire le proprie emozioni e nel deresponsabilizzarle, diventando un adulto abusante.
La vittima dovrà fare i conti con il valore che attribuirà a se stessa come persona, con stati di ansia e depressione e con la somatizzazione del proprio malessere.
Il bullismo è una dinamica che produce un danno sia nella vittima (nei confronti di se stessa) che nel bullo (nei confronti della società) e danni collaterali nei gregari del bullo e nei testimoni di violenza che subiranno, rispettivamente anche se in modo attenuato, le stesse problematiche di bullo e vittima.
A questo si aggiunga queste problematiche impattano sulle rispettive famiglie di vittima e bullo con l’aggravante che, un bullo, che rimane tale, continua nel tempo a fare danni a più livelli e in diversi contesti.

3. Perché la prevenzione è la migliore arma contro il bullismo
Malgrado questo articolo offra una modalità per proteggere i propri figli attraverso un percorso di difesa personale, arti marziali o sport da combattimento, va sempre ricordato che il bullismo è una problematica complessa, come lo sono tutte le dinamiche sociali.
Se tuo figlio è vittima di bullismo, dunque, sarà necessario lavorare di concerto con gli organismi responsabili dell’ambiente in cui il bullo agisce (spesso la scuola, ma non solo), valutare il supporto di uno psicologo specializzato in materia e aspettarsi di dover lavorare di concerto con i genitori del bullo.
Insomma, una bella matassa da sbrogliare.
Ecco perché, a mio parere, è così importante agire in prevenzione e rendere il bambino meno suscettibile ad essere preso di mira come vittima e, allo stesso tempo, sufficientemente sicuro da saper chiedere aiuto quando la situazione lo richiede.
Queste dinamiche di prevaricazione quasi mai si risolvono da sole, per questo è bene essere preparati.
4. Il ruolo delle arti marziali nel proteggere tuo figlio
Malgrado tutt’ora le arti marziali, la difesa personale e gli sport da combattimento vengano venduti come difesa dall’aggressione fisica lascia che ti dica che questo è solo uno dei benefici e nemmeno il più importante.
Imparare a difendersi deve essere per tuo figlio inquadrato in un contesto più ampio. Questo per almeno due motivi principali:
1) Perché il bullismo assume forme sia fisiche che psicologiche (alcune di queste sono ancora più subdole oggi grazie ai social).
2) Perché educare tuo figlio a pensare che la soluzione ad un conflitto sia uno scontro diretto (in particolare se fisico) è un pessimo affare.
I grandi benefici di un percorso con le arti marziali o di un intensivo mirato di difesa personale riguardano:
1) Il miglioramento dell’autostima e dell’autoefficacia: offrendo un contesto di pratica in cui il miglioramento è visibile e riconoscibile.
2) La comprensione di come nascono e si sviluppano le dinamiche di dominanza e prevaricazione, il saperle riconoscere e comprendere quando è necessario richiedere supporto.
3) Lo scoprire che non si è inermi ma che si è capaci di reagire sviluppando, su questa base, un comportamento assertivo.
4) Un maggiore controllo delle proprie emozioni, consentendo lo sviluppo di una attitudine a trattare le problematiche contingenti in modo razionale (quando possibile).
5) Una maggiore stabilità nella gestione dei conflitti, mettendo le basi per la costruzione di un adulto capace di affrontare le difficoltà della vita e delle relazioni senza tirarsi indietro ma anche senza caricare a testa bassa.

5. Conclusioni e risorse.
Il bullismo è un fenomeno complesso.
In questo articolo abbiamo appena scalfito la superficie del problema che, lo ricordiamo, va trattato in modo articolato, da più angoli e con l’intervento di personale specializzato assieme alle parti in causa.
In questo articolo ho voluto offrire uno spaccato del fenomeno ad uso e consumo di un ipotetico genitore che volesse agire in modo preventivo e valutare quali benefici le arti marziali o un percorso mirato di difesa personale potrebbero portare.
Tengo a sottolineare che questo percorso non è l’unico che può offrire una valida prevenzione al bullismo.
Per chi volesse approfondire l’argomento, sempre nell’ottica di un non addetto ai lavori, consiglio il testo di William Voors, che è di agevole lettura e ben strutturato: “Il libro per i genitori sul bullismo”
Link utili:
https://noinonstiamozitti.it/centri-antibullismo-un-aiuto-concreto/
https://www.bullistop.com/
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I benefici del praticare arti marziali